LA NOSTRA PASTA
Oggi vogliamo farvi entrare virtualmente nel nostro pastificio!
Ogni fase del processo di produzione è fondamentale per la riuscita di un prodotto di qualità: ma cosa vuol dire, per noi, “qualità” nella pastificazione?
Qualità, prima di tutto, significa che il prodotto deve essere in grado di sprigionare gli aromi e i sapori del grano con cui è stato coltivato: come test iniziale, suggeriamo sempre ai nostri clienti di abbinare alla nostra pasta un condimento leggero, come un olio e parmigiano o un semplice sugo al pomodoro, per gustare nei vostri palati il sapore unico dei grani antichi.
Provate ad effettuare lo stesso test con una pasta industriale, vi accorgerete da soli della differenza…
In secondo luogo, la qualità di una pasta si associa alla sua tenuta alla cottura: alcune volte, soprattutto con la pasta di farro, può succedere che la pasta tenda a rompersi durante la cottura o la manipolazione nel piatto.
Le cause possono essere molteplici: la qualità della semola, il surriscaldamento o la quantità di acqua nell’impasto, la temperatura ambientale, il processo di essiccazione, il formato, etc.
Al termine di ogni processo produttivo, facciamo un semplice test: ci cuociamo un piatto di pasta!
Una parte lo scoliamo e lo lasciamo qualche minuto nel piatto, una parte la lasciamo volutamente cuocere 2-3 minuti in più, per verificare la sua capacità di rispondere alla tenuta in cottura: in base ai risultati ottenuti, cerchiamo di individuare gli eventuali problemi e le cause, e correggiamo il processo fino ad ottenere il prodotto voluto.
Come suggerimento generale, consigliamo di cuocere la nostra pasta in abbondante acqua, non toccarla nei primi 2 minuti, ed assaggiarla dopo 4-5 minuti, per poi scolarla in base al tipo di cottura preferito.
La pasta di farro, generalmente, cuoce in 5-7 minuti, quella di grano khorasan in 7-9 minuti: queste indicazioni, però, sono solo indicative, vi ricordiamo che si tratta di un prodotto artigianale, che va considerato come tale.
E se vi troverete 2 o 3 pezzi rotti nel piatto, nulla di grave, state mangiando un prodotto buono e genuino!
Il terzo elemento fondamentale per avere una pasta di qualità è la trafilatura in bronzo, tecnica tipicamente artigianale di produzione della pasta secca.
La trafilatura al bronzo permette alla superficie del prodotto finito di essere porosa e ruvida, caratteristica fondamentale per assorbire meglio e trattenere il condimento.
La trafilatura in teflon, utilizzata soprattutto nei pastifici industriali, dà come risultato finale un prodotto dalla superficie liscia e dall’aspetto lucido; queste tipologie di trafile sono più scorrevoli, assicurano una maggiore velocità di produzione e non hanno bisogno di semole di alta qualità.
L’essiccazione è un altro elemento molto importante per la riuscita di un prodotto di eccellenza: noi utilizziamo un processo di essiccazione lento e a bassa temperatura, un metodo antico che mantiene intatte le proprietà nutrizionali e organolettiche del grano.
Per ogni formato, il processo di essiccazione viene scelto con temperatura e durata differenti; in linea generale, la temperatura va dai 40 ai 45 gradi e la durata del processo di essiccazione va dalle 18 alle 36 ore.
Un’ultimo approfondimento va fatto per il processo di produzione delle nostre tagliatelle: quando l’impasto esce dalla trafila, viene tagliato e due persone, a mano, formano il “nido” (così si chiama la forma finale del prodotto) e lo ripongono sul telaio per la successiva essiccazione.
L’elemento più importante, però, siamo noi.
Gli strumenti più importanti che che ci dicono se un’impasto è troppo secco o umido, troppo caldo o freddo, se una penna o un fusillo sono di qualità, sono i nostri occhi e le nostre mani, nessun macchinario li potrà mai sostituire, ed è per questo motivo che seguiamo ogni fase del processo di pastificazione, dall’impasto iniziale al confezionamento finale.
Gli argomenti da trattare sarebbero tanti, ve ne abbiamo raccontati solo alcuni, ma sono necessari tanti dettagli ed accorgimenti per avere un prodotto di eccellenza.
Speriamo, però, che ora possiate capire cosa c’è dietro a quei 40 o 50 centesimi in più che pagate per ogni porzione, e che dopo aver letto questo articolo possiate dire…NE VALE LA PENA!!!
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