Il “veleno” è servito a tavola
(riportiamo di seguito un articolo completo)
E’ ufficiale: il glifosato contenuto nella pasta provoca la SLA e il morbo di Alzheimer.
Lo si può leggere in uno studio del Massachusetts Institute of Technology.
La seconda notizia, non meno importante della prima, è che l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia Grano Salus promuoverà autonomamente l’analisi chimica sui prodotti derivati dal grano (pasta, pane e altro), e li renderà pubblici pubblicandoli sulla rete.
Sapremo finalmente quale pasta (e quale pane) mangiare.
E, soprattutto, quale pasta non dovremo mai più acquistare (con riferimento – con molta probabilità – ai marchi altisonanti e super pubblicizzati).
Il glifosato presente nella pasta e nel pane può provocare malattie gravi: diabete, obesità, asma, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (Sla), e il morbo di Parkinson.
Stiamo attenti soprattutto alla pasta che acquistiamo nei supermercati, quella prodotta con i grani duri canadesi, ma non solo anche quelli dei Paesi dell’Est, che sono letteralmente pieni di glifosato; quella che viene promossa con pubblicità da migliaia di euro.
Leggiamo insieme cosa scrive Stephen Frantz, uno degli scienziati che ha contribuito alla ricerca:
“Quando una cellula sta cercando di formare le proteine, può afferrare il glifosato invece della glicina e formare una proteina danneggiata. Dopo di che è il caos medico. Dove il glifosato sostituisce la glicina, la cellula non può più comportarsi come al solito, provocando conseguenze imprevedibili con molte malattie e disturbi conseguenti”. La notizia dello studio messo a punto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (Mit) arriva proprio quando un nutrito gruppo di produttori di grano duro del Sud Italia, stanchi di subire i prezzi imposti dalle multinazionali, ha deciso di passare al contrattacco per informare direttamente i cittadini.
I cittadini non sono informati. Tutti noi acquistiamo la pasta nei supermercati, ma non sappiamo con che grano è stata prodotta.
Ebbene, i produttori di grano duro del Sud Italia (soprattutto della Puglia, della Sicilia e della Basilicata) attraverso l’associazione “GranoSalus” hanno annunciato che inizieranno ad effettuare le analisi chimiche su tutti i derivati del grano: pasta, pane e così via.